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28 Settembre 2025

LE NOSTRE ISOLE SI RACCONTANO,

LA CULTURA È IN CRESCITA?

Pubblichiamo un articolo a firma della Presidente della Villa romana delle Grotte a commento del turismo cultuale nelle nostre isole, nel quale è citata anche la Fondazione della Villa romana delle Grotte.

 

Siamo giunti al termine di un’estate intensa: quella del gran caldo e del turismo balneare, animata da appuntamenti di ogni genere e per tutti i gusti. Vale la pena condividere qualche considerazione su un settore che molti continuano a percepire come di nicchia, ma che in realtà – numeri alla mano – si dimostra vivace e di grande rilievo: il turismo culturale.

Da tempo, però, tracciare una sintesi risulta più difficile del solito, a causa della mancanza del prezioso coordinamento delle isole, un ruolo fino a un anno fa garantito dal Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano. La speranza di un’analisi completa resta viva, soprattutto ora che è finalmente online il bando per il nuovo Direttore Scientifico. Proprio per questo, ciò che segue non è una lista ordinata né esaustiva, ma ricordi a caldo di alcune iniziative, riportate così come riaffiorano alla memoria.

Spicca per importanza la pubblicazione di alcuni volumi di grande valore per la nostra storia, accolti ogni volta da un pubblico numeroso e attento. Il primo, naturalmente, è la prima guida del Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano, uno strumento innovativo che ha finalmente aperto uno squarcio rispetto al silenzio precedente. A seguire, un nuovo libro dedicato alla , scritto dal suo primo presidente, con una serie di presentazioni molto apprezzate sia sulle isole che in continente. Presentato al Club del Mare a Campo, una pubblicazione sulle fortificazioni di Portoferraio esterne a Cosmopoli offre per la prima volta i risultati di una ricerca architettonica e storica approfondita. L’ultimo, in ordine di tempo, è il libro sui giardini nascosti di Cosmopoli, la loro storia intrecciata a mappe delle varie epoche e documenti d’archivio, unita da un filo conduttore di racconti e interviste tra i portoferraiesi di oggi e i ricordi del passato più o meno recente. Un quadro attuale che, con eleganza e sobrietà, rilancia il grido d’allarme per una maggiore cura del centro storico del capoluogo. Nella poliedrica Chiesa di  San Niccolò a San Piero è stato presentato un nuovo libro sulla storia di Pianosa, sulla base di studi, ricerche e testimonianze raccolte. Quali altri libri recenti evidenziare, che ci riguardano da vicino, è difficile, ma una testimonianza è sempre raccolta dalla rivista culturale Lo Scoglio, che continua la sua diffusione da decenni e ultimamente ha inaugurato un nuovo ciclo di presentazioni.

Vale poi la pena ricordare una mostra culturale che ha rappresentato  un caso particolare e di forte impatto, quella inaugurata lo scorso inverno e intitolata “Ville romane nell’Arcipelago Toscano”, curata dalla Soprintendenza. Dal taglio divulgativo, era arricchita da pannelli e un futuro catalogo multilingue. Per visitarla è stato necessario spingersi fino a Rosignano, ma resta viva l’attesa di vederla finalmente approdare nel museo archeologico del capoluogo, quello della Linguella.
All’inizio dell’estate si è svolto il saluto di chiusura della presidenza del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, accompagnato da un prestigioso convegno scientifico che ha riunito tutte le collaborazioni scientifiche di tanti progetti svolti. In quell’occasione, la Fondazione Villa romana delle Grotte ha avuto l’onore di presentare il proprio operato all’Assemblea della Riserva MAB UNESCO Isole di Toscana.

Anche le altre isole sono attive, come per esempio Pianosa, con il successo e sviluppo crescente del prezioso museo sulla storia pianosina.

A luglio si è svolto il restauro delle pale d’altare nella Chiesa di Sant’Antonio all’isola di Capraia, un progetto didattico non isolato, ma che si inserisce nel quadro del PNRR e prosegue un lungo percorso di proposte, collaborazioni e finanziamenti. Un cammino che negli anni ha trasformato la chiesa da edificio quasi in rovina a luogo museale.

A Porto Azzurro – località che, secondo il suo sindaco, non avrebbe le caratteristiche per far parte del sistema museale delle isole – l’attenzione resta viva attorno al Santuario di Monserrato, grazie a restauri, pubblicazioni, conferenze e visite guidate, che ne alimentano costantemente la valorizzazione.

A Poggio la mostra di vecchie cartoline e stampe, curata dall’Accademia del Bello, ha offerto uno spaccato di nicchia raffinato e prezioso del borgo elbano, colmo di affettuosa memoria.

Intanto, il Teatro dei Vigilanti “Renato Cioni” è tornato a risplendere, dopo il suo felice restauro, grazie all’energia di un festival musicale internazionale che si è imposto come grande evento culturale. Per due settimane musicisti di fama mondiale, inaspettate presenze in una piccola isola, hanno regalato al pubblico stupore e meraviglia.

Nuova attenzione è dedicata al Medio Evo elbano con la ripresa di ricerche archeologiche nel versante riese, anticipate da conferenze tenute ai musei archeologico e mineralogico di Rio e nella poliedrica chiesa di San Niccolò a San Piero. Le ricerche, in corso in questi giorni, beneficiano di collaborazioni internazionali prestigiose e della presenza di numerosi studenti universitari.

Con le nuove visite guidate alla Pieve di San Michele, con le passeggiate sulle “storie da mare” e con le nuove iniziative al Museo del Mare, a Capoliveri si sottolinea un’attenzione più completa e organica verso il suo patrimonio storico.

Questa lista non segue un ordine cronologico né di importanza: è piuttosto un flusso di memorie e impressioni legate alla qualità di alcune iniziative. Ne mancano altre, è impossibile elencarle tutte adesso. Infatti non vuole essere un’analisi scientifica – compito che spetta allo S.M.Ar.T. e alla Gestione Associata –, ma è un sentito ringraziamento a chi rende possibile tutto questo: le amministrazioni, quando presenti, la Soprintendenza, le università, le persone, e soprattutto le tante, instancabili associazioni culturali. Con pazienza e superando mille difficoltà, queste ultime riescono a garantire un contributo straordinario.

In un momento memorabile per le “cenerentole” tra i musei statali italiani, le Residenze Napoleoniche dell’Isola d’Elba, è iniziato il restauro delle aree verdi dei Musei nazionali delle Residenze Napoleoniche dell’Isola d’Elba – Villa San Martino e Palazzina dei Mulini.

Si tratta di iniziative che hanno sempre incontrato un pubblico partecipe e numeroso. Non il turismo di massa, che concentra le proprie attenzioni solo ad agosto e continua a ricevere un’attenzione eccessiva, ma un turismo diverso: fatto di persone che si avvicinano a noi residenti, che chiedono informazioni, che scelgono di condividere e partecipare. E che, con la loro presenza attenta e fedele, diventano preziosi quanto le iniziative stesse.

Cecilia Pacini

Presidente Fondazione Villa romana delle Grotte

 

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