Giorgio Monaco

L’isola d’Elba da Giorgio Monaco ai giorni nostri e le premesse per un convegno più ampio

Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e Livorno

Il 14 giugno 2019 la Fondazione Villa romana delle Grotte è stata al centro di un convegno organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno, nella sede di Pisa, sugli scavi archeologici alle Grotte degli anni 1960 fino al 1972.  Gli scavi, che hanno segnato per l’Elba l’inizio dell’archeologia sul campo, furono seguiti dal direttore archeologo Prof. Giorgio Monaco della allora Soprintendenza Archeologica della Toscana.

L’incontro, introdotto dal Soprintendente Prof. Andrea Muzzi, ha voluto essere anche l’anteprima di un convegno di più ampio respiro da tenere luogo all’isola d’Elba, come spiega la funzionaria archeologa Dr.ssa Lorella Alderighi, responsabile per l’Elba, Gorgona, Capraia e Pianosa in questo comunicato, "perché l'archeologia deve tornare a rivestire il ruolo di valore aggiunto a tutte le altre attrattive che l'Elba ha per natura e per cultura".

COMUNICATO STAMPA

Giorgio Monaco e l’Elba: le premesse per un convegno di più ampio respiro.

Il breve incontro ha voluto essere anche l’anteprima di un convegno di più ampio respiro all’isola. Parlando di Giorgio Monaco, potremmo ripercorrere la storia dell’archeologia elbana sottolineandone il potenziale archeologico, narrando la storia dei ritrovamenti e degli scavi passati, con l'auspicio di un nuovo interesse per la fase più antica del popolamento, per la tutela e la valorizzazione dei siti archeologici; perché l'archeologia deve tornare a rivestire il ruolo di valore aggiunto a tutte le altre attrattive che l'Elba ha per natura e per cultura.

Ricordiamo le scoperte, ricognizioni, saggi di scavo e segnalazioni presso la Grotta San Giuseppe e la villa romana di Cavo a Rio Marina, la necropoli preromana di Cima del Monte a Rio nell’Elba, la Grotta del Reale nel Comune di Porto Azzurro, l’insediamento di Valle dell’Inferno di Capoliveri, per il quale le sue interpretazioni non trovarono immediato consenso, le necropoli di Laconella e del santuario della Madonna della Neve, sempre nel comune di Capoliveri, i siti del Monte Cocchero e di Monte Maolo a Campo nell'Elba, del Monte Perone  e della Madonna del Monte a Marciana; l’avvio dell’archeologia subacquea elbana con le indagini presso i relitti di Procchio, S. Andrea e Chiessi a Marciana. Ma soprattutto Monaco va ricordato per gli scavi alla villa romana delle Grotte a Portoferraio, durati dal 1960 al 1972, che hanno segnato per l’Elba l’inizio dell’archeologia sul campo.

Dai suoi appunti manoscritti, ricchi anche di disegni, conservati presso l’Archivio Storico della ex Soprintendenza Archeologia della Toscana, possiamo seguire nel succedersi dei giorni i problemi, le incertezze delle interpretazioni, ma anche l’entusiasmo per la scoperta di nuovi vani, resti di pavimenti a mosaico, intonaci e stucchi. L’inizio a luglio è scelto dopo la mietitura del grano piantato sull’area da scavarenel rispetto per le colture che interessa anche gli olivi di cui si cerca di non tagliare le radici. La passione per le ricerche lo porta a mettere una tenda sullo scavo; qui farà dormire anche i figli, come ricordato da Anna Maria Monaco.

I giornali locali dell’epoca daranno molta risonanza alla campagna di scavo. I lavori proseguiranno ancora alla fine del 1960, nel 1961, 1963, 1964, per poi riprendere dal 1967 al 1972 e si concentreranno inizialmente nella messa in luce della piscina centraleper poi passare ad altri vani intorno alla piscina, anch'essi rasati al suolo, come tutto il complesso, dall’impostazione di batterie militari nel 1799; infine la scoperta degli impianti termali sulle pendici ovest e sud, con le suspensurae, i corridoi ed i gradini.

Si scava a vanga e piccone, inizialmente con tre operai, poi con uno solo, perché lo sviluppo dell’edilizia privata assorbe tutta la manovalanza disponibile nell’isola. Talvoltaprima di scavare bisogna consolidare con il cemento, per evitare crolli. Per i primi due anni si lavorerà con i soldi che un benefattore ha messo a disposizione, poi con i fondi erogati dal Ministero.

La fama si diffonde e arrivano in visita elbani e turisti, anche per il panorama sul Golfo di Portoferraio. Per i materiali Monaco creerà un antiquarium nella cisterna superiore. Nel 1972 Monaco esulterà perché nel piano di fabbricazione del Comune di Portoferraio il promontorio delle Grotte è stato dichiarato tutto “zona di rispetto paesistico-naturale”, sarà poi nel recente Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana che il promontorio avrà il suo vincolo paesaggistico ed archeologico.  Nel 1995 le aree di scavo passano per gran parte in proprietà della Fondazione Villa Romana delle Grotte che provvederà alla sorveglianza e apertura del sito; dopo i recenti anni di chiusura, finalmente la compartecipazione del Comune di Portoferraio alla Fondazione ha permesso di riaprire la Villa. Si auspica oggi di poter riprendere le ricerche interrotte nel 1972 per poter chiarire alcuni dubbi ancora rimasti insoluti e magari comprendere chi fossero effettivamente i proprietari della Villa delle Grotte.

Lorella Alderighi

Bibliografia di Giorgio Monaco

Mellini V., Monaco G. 1965, Memorie storiche dell’Isola d’Elba, Parte archeologica edartistica, Trascrizione, commento, repertorio archeologico, note e indici a cura di G. Monaco, Firenze.
Monaco G. 1967, Rassegna degli studi e delle scoperte (Isola d’Elba), in Studi Etruschi XXXV, p. 482.
Monaco G. 1959, Notiziario, Rivista Scienze Preistoriche, Firenze, 14, p. 318.
Monaco G. 1959, Rassegna degli studi e delle scoperte (Isola d’Elba), in Studi Etruschi XXVII, p. 222.
Monaco G.  1960, Rassegna degli studi e delle scoperte (Isola d’Elba), in Studi Etruschi XXVIII, p. 440.
Monaco G., 1962, I monumenti megalitici di Monte Cocchero (Isola d’Elba) e i probabili rapporti dell’Elba preistorica con la Corsica, in “Hommages Grenier, Bruxelles, 1179-1184.
Monaco G., 1962, Rassegna degli studi e delle scoperte (Isola d’Elba), in Studi Etruschi XXX, pp. 270-271.
Monaco G., 1963, Rassegna degli studi e delle scoperte (Isola d'Elba), in Studi Etruschi XXXI, pp. 170-171.
Monaco G., 1968, Rassegna degli studi e delle scoperte (Isola d’Elba), in Studi Etruschi XXXVI, p. 158.
Monaco G., 1969, Rassegna degli scavi e delle scoperte (Isola d'Elba), in Studi Etruschi XXXVII, p. 274.
Monaco G., 1970, Rassegna degli scavi e delle scoperte (Isola d'Elba), in Studi Etruschi XXXVIII, p. 252.
Monaco G., 1971, Rassegna degli scavi e delle scoperte (Isola d’Elba), in Studi Etruschi XXXIX, p. 302.
Monaco G., 1972, Rassegna degli scavi e delle scoperte (Isola d’Elba), in Studi Etruschi XL, pp. 358-359.
Monaco G., 1975, Atti I convegno di Storia dell’Elba.
Monaco G., 1975, L'Elba preistorica e romana, in "Atti del I Convegno di storia dell'Elba", Rivista Italiana di Studi Napoleonici, 12, pp. 11-26.
Monaco G., Tabanelli M., 1976, Guida all'Elba archeologica ed artistica, dalla preistoria al 1700, Forlì.